Le piante di ulivi in abruzzo sono una presenza consueta tra i dolci paesaggi delle colline delle provincie di Teramo, Pescara e Chieti. L’olio extravergine doc prodotto in queste zone in particolare a Loreto Aprutino, Campli, Moscufo, Lanciano, Fossacesia e Guardiagrele regge il confronto con i migliori oli Italiani. Una tradizionale preparazione casalinga molto diffusa è il cosiddetto “olio santo” un olio di prima spremitura nel quale viene tenuto a macerare del peperoncino.
Ricetta- olio santo
500 g di peperoncini rossi piccanti, un pugnetto di sale, olio.
Procedimento: lavare sotto acqua corrente i peperoncini e asciugarli bene. Tagliarli e togliere il gambo e parte dei semi. Sminuzzarli e ricoprirli di olio nei vasetti di vetro ben puliti e asciutti. Lasciare i vasetti senza coperchio (ma coperti con un foglio di scottex per farli traspirare) per 1 giorno. Aggiungere l’olio che si sarà asciugato avendo cura di coprire bene i peperoncini di olio. Ora potete riporli e servirli dopo un mese. Oppure se preferite lasciate i peperoncini per tre settimane nell’olio, e serviteli con bruschette, polenta, con la pasta, oppure su un buon pane fatto in casa, potete anche utilizzare l’olio per condire le foglie di verza precedentemente sbollentate e fagioli.
Attenzione però da non confondere la tradizionale ricetta abruzzese con quella calabrese. Infatti la tipica ricetta nostrana si distingue da quella calabrese dal fatto che è costituita da soli due ingredienti olio extravergine d’oliva e peperoncini. Mentre la variante calabrese si fa con aggiunta di sedano e aglio.
Variante calabrese:
1 mazzetto di peperoncini piccanti, 1 cuore di sedano, 4 spicchi di aglio, un pugnetto di sale, olio.
Procedimento: lavare e asciugare bene i peperoncini, tagliare il gambo e disporli su di uno strofinaccio. Esporli al sole per almeno 2/3 ore rigirandoli ogni tanto. Ripulirli con un panno pulito per togliere eventuale polvere e ridurli a pezzetti. Tagliare a fettine sottili l’aglio e il sedano ed unirli ai peperoncini in un vasetto di vetro insieme al sale e all’olio. Coprire di olio i peperoncini. Lasciare i vasetti senza coperchio per 1 giorno. Aggiungere l’olio che si sarà asciugato fino a coprire e riporre per tre settimane prima di consumare aggiungendo man mano l’olio che verrà assorbito dai peperoncini.
Fossacesia è un paesino che vale la pena visitare ricordandovi la splendida Chiesa di S. Giovanni in Venere. Particolarmente sono interessanti i bassorilievi del portale, l’interno di stile cistercense e la cripta affrescata da Luca da Lanciano. E per gli amanti del mare vi consiglio Fossacesia Marina. Fossacesia Marina coniuga l’azzurro dell’ Adriatico e verde collinare di ulivi e di viti. A Nord della spiaggia si affacciano le strutture ricettive è il litorale roccioso di Punta Cavalluccio ideale per la canoa, punteggiato dai caratteristici trabocchi.
La Costa Chietina è tra le più belle del territorio abruzzese, la zona più a Nord si snoda da Francavilla al Mare ricca di stabilimenti dove l’estate si anima con feste, concerti ed i tipici spari sull’acqua. Sono da visitare il nuovo Mumi il Museo intitolato a Michetti situato nelle sale ristrutturate dell’antico Convento di S. Domenico e la Chiesa di S. Franco, di recente costruzione ma dove è conservato un prezioso ostensorio del Maestro Orafo Nicola da Guardiagrele. Da Francavilla il litorale prosegue fino ad arrivare lungo il paesaggio costiero con i promontori di Torre Mucchia, Punta Ferruccio, Punta Lunga, Ripari di Giobbe. Da questi promontori si arriva ad Ortona nota anche per il Porto utilizzato per i fini commerciali. Il porto più importante d’ abruzzo può essere osservato anche dalla passeggiata Orientale, tipico belvedere che si affaccia sul mare, la quale conduce alla Cattedrale di S. Tommaso, al Castello Aragonese restaurato da poco ed aperto a tutti anche la sera, al palazzo Farnese. E udite, udite….al centro della Città si apre l’antico palazzo Corvo sede dell’enoteca regionale, l’uogo ideale per degustare e conoscere i vini abruzzesi. Inoltre si può visitare il porto turistico anch’esso visibile dalla passeggiata Orientale. Proseguendo da Ortona, verso Sud, si inizia a vedere piccole spiagge e calette, alcune nascoste altre no, con paesaggi stupendi. Queste calette prendono i nomi di Acqua bella, Capo turchino. Proseguendo si arriva a San Vito Chietino marina, molto bella, piacevole, tranquilla, piena di turismo, e vi consiglio di fermarvi per gustare del buon pesce appena pescato (vi consiglio le osterie). Caratteristico inoltre San Vito Chietino Paese. Proseguendo lungo la fascia litoranea per me tra le più belle, ricca di profumi, di frutteti e di oliveti, è qui che a poca distanza si ergono i trabocchi costruzioni utilizzate per la pesca simili a palafitte, realizzate e sostenute da travi di legni. Ancora più a Sud lungo la strada nazionale che costeggia il mare e la ferrovia, si vede Fossacesia Marina. Vi consiglio di visitare anche il nuovo porto turistico Marina del Sole. E sempre proseguendo sempre verso Sud, si intravvede l’unico grande bosco litoraneo d’ abruzzo dove sono nate spontaneamente la leccetta di Torino di Sangro, da roverella, cerro, carpino orientale e olmo. Un vero e proprio polmone naturale. Torino di Sangro Marina è il capoluogo, cui si sale passando per uno splendido bosco di lecci; in paese spicca la cinquecentesca parrocchia di San Salvatore. Il polmone naturale continua sulle spiagge di Casalbordino (che offre a visitatori e villeggianti un bel arenile di sabbia, oltre a un tratto acciottolato e a una pineta), di Villa Alfonsina, di Punta penna e presso la riserva naturale di Punta d’Erce (o Punta Aderci), fino ad arrivare alle porte di Vasto (il litorale vastese, compreso tra Punta Penna e il lido di San Salvo Marina, è il più esteso e vario della regione in grado di offrire dune sabbiose e naturali meglio conservati di tutta la costa), cittadina costiera, divisa come le altre riviere abruzzesi tra la parte alta e quella marina. Da qui la costa prosegue verso la parte marina di San Salvo che fa da confine tra l’abruzzo ed il molise, con spiaggia in alcuni tratti ancora selvaggia (per fortuna!).
Una ricetta tipica di Francavilla al Mare sono i calamari alla francavillese.
Ingredienti: 400 gr di calamari, 200 gr di scampi, 1 spicchio di aglio, prezzemolo, un cucchiaio di pan grattato, 1 spicchio di limone, olio, sale, pepe e un bicchiere di acqua.
Procedimento: dopo aver pulito (eliminare la penna, il deposito gialliccio che si trova sotto la testa e la sacca dell’inchiostro) e lavato bene i calamari, mettete in un recipiente gli scampi e il prezzemolo, il pepe e il succo di limone, amalgamate bene gli ingredienti e fate un composto per riempire ciascun calamaro, chiudendo l’apertura on uno stecchino per evitare la fuoriuscita del contenuto dei calamari. Mettete tutto in un tegame con olio e acqua e fate cuocere lentamente a fuoco basso finché l’acqua non sarà evaporata. Ma se volete potete al posto dell’acqua usare il vino bianco ovviamente abruzzese che rende i calamari più morbidi.
Villa Santa Maria è un Comune della Provincia di Chieti. Del Paese sono da visitare la Chiesa di San Nicola di Bari, patrono del Paese; la Chiesa di Santa Maria in Basilica; la Chiesa di San Francesco Caracciolo ed il Palazzo della famiglia Caracciolo; il Palazzo Castracane. Nel Paese sono presenti tre rinomati liquorifici produttori del punch villese, del centerbe, dell’ amaro villese e dei liquori alla genziana ed alla liquirizia.
Punch Abruzzese
Nella foto troviamo il gusto tipico della tradizione. Ha funzioni stimolanti oltre ad essere un ottimo amaro. E’ fatto con erbe officinali ed infusi di agrumi.
Liquore alla liquirizia
Tocco da Casauria è un comune di 2.824 abitanti della provincia di Pescara e fa parte della Comunità montana della Maiella e del Morrone. Il paese sorge su un colle nella valle del fiume Pescara, a circa 40 km dal capoluogo di provincia, lungo la strada che la collega a Roma, poco prima delle Gole di Popoli.Tocco è noto per la Centerba, un liquore ricavato dalla distillazione di diverse piante della Maiella, inventato dal farmacista Beniamino Toro come medicamento. Nel 1817 diviene prodotto di consumo. Per quanto riguarda l'olio d'oliva, la provincia di Pescara, e quindi Tocco, è stata tra le prime in Italia ad ottenere il riconoscimento ufficiale da parte dell'Unione europea per la denominazione di origine protetta (D.O.P.) del suo Olio di Oliva Extravergine "Aprutino Pescarese"; questo marchio certifica l'alta qualità dell'olio extravergine prodotto in questa zona. Il vino prodotto è di ottima qualità ed è quello tipico della cultura abruzzese: Montepulciano, Cerasuolo e Trebbiano con ottime caratteristiche organolettiche, di gusto e retrogusto.
Amaro D'Abruzzo Toro
Dal 1817 la CENTERBA TORO è il vanto dell'Abruzzo. Con la stessa esperienza e utilizzo di antica ricetta, viene prodotto anche l'AMARO D'ABRUZZO TORO, altro tipico liquore con il 32 per cento di alcole. Questo caratteristico amaro a base di arance, spezie e aromatizzanti vari infusi in alcool, ha un profumo del tutto particolare e un gusto molto gradevole sia per chi ama degustare un amaro "liscio" ovvero bere, ben fresco, un Long Drink rilassante ed accattivante. Anche la originale etichetta applicata sulla sua elegante ed esile bottiglia da 50 cl contribuisce nel modo migliore a confermare la genuinità di questo amaro e a portarci indietro nel tempo.
GRADO ALCOLICO 32%; CAPACITA' CL 50
Punch D'Abruzzo Toro
Questo classico e "corposo" liquore anch'esso a base di arance, spezie e aromatizzanti vari infusi in alcole, prodotto con la stessa esperienza bicentenaria e antica ricetta dalla TORO, pur avendo le stesse caratteristiche e gli stessi pregi dell'AMARO D'ABRUZZO TORO se ne diffenzia per il maggiore contenuto di alcole (45%). Esso è quindi particolarmente indicato ad essere gustato "liscio" ovvero diluito in modica quantità di acqua alquanto calda. Tale punch era, ed è ancora, molto gradito soprattutto con il tempo inclemente e con il freddo anche perché le sostanze che lo compongono danno senso di calore, tranquillità e benessere. L'etichetta che evidenzia l'esile ed elegante bottiglia di questo PUNCH è analoga a quella dell'AMARO ABRUZZESE TORO e, pertanto, anch'essa contribuisce a rendere il PUNCH stesso particolarmente gradito al consumatore.
GRADO ALCOLICO 45%; CAPACITÀ CL 50.
Centerba Toro Forte 70°
Il "Centerba Toro" nasce dalla sapiente cernita di spontanee erbe aromatiche del Monte Maiella ben conosciute in erboristeria e da spezie pregiate, il tutto posto in lunga infusione in particolari contenitori. Le materie prime e il sistema sempre identico a quello creato da Beniamino Toro nel 1817 e tramandato da padre in figli, sono la migliore garanzia per questo tipico forte liquore d’Abruzzo. Anche il suo confezionamento in antiche personali bottiglie impagliate nei formati da 70-50-20cl. e 100cl. senza paglia, conferma, per tale specialità, la sua certa collocazione fra i prodotti di vera classe e di sicura genuinità. Il "Centerba Toro", oltre che centellinato "liscio", é molto apprezzato anche nel caffè, nel cioccolato, nel latte, nei cocktails, in pasticceria, in cucina. Ma le sue innumerevoli qualità non sono soltanto queste: provare per credere.
Centerba Dolce 45°
Anche coloro che non gradiscono liquori ad alto contenuto di alcool, ovvero "secchi", ma che amano i liquori a base di erbe, possono apprezzare la bontà del " Centerba Toro". Per essi, infatti, vi è il "Centerba Dolce" che pur essendo sempre "Centerba", ha un minore contenuto di alcool (45 per cento) e contiene anche una sia pur modesta quantità di zucchero atto a rendere tale liquore più "morbido" e, quindi, alla portata di tutti
Scheda tecnica
Nome: Centerba Toro
Gradazione: 70° Vol.
Zuccheri: assenti
Aromi artificiali e/o naturali: assenti
Modalità di produzione: il Centerba Toro nasce dalla raccolta e dalla cernita di erbe aromatiche spontanee ben conosciute in erboristeria e di spezie pregiate e dalla loro essiccazione in ambienti al riparo da sbalzi di temperatura e di umidità. Successivamente le erbe vengono selezionate per
utilizzare solo le parti migliori delle foglie e, dopo un sapiente dosaggio, vengono messe a macerare in alcool:
il dosaggio delle varietà scelte e il tempo di infusione (da due a quattro mesi) possono variare a seconda delle caratteristiche climatiche dell’anno di raccolta.
Modalità di consumo: il Centerba Toro è un liquore di grande versatilità: eccellente dopo pasto, ottima base per long-drinks e cocktails, in aggiunta al gelato e alla macedonia, è spesso utilizzato nell’alta pasticceria e nella
cucina.
Packaging: il Centerba Toro è confezionato nelle tipiche bottiglie impagliate nei formati da 70, 50 e 20 cl.